“La musica prima di tutto poiché tutto il resto è letteratura”, questi versi racchiudono tutta la cifra poetica di Paul Verlaine (1844–1896). Lo sforzo di rendere la sensazione in una forma immateriale di puro suono anima la produzione del poeta francese fin dagli inizi e dà forza ai suoi risultati più alti e perfetti. In questo ideale espressivo raccoglieva a suo modo l’esigenza antiromantica di ordine e chiarezza formali unite però ad una sensibilità assai morbosa e suggestivamente sfocata, tanto da fargli anticipare alcuni temi cari alla poesia simbolista. Indentificato storicamente, insieme a Rimbaud, nella cerchia dei Poeti maledetti, Verlaine ebbe sempre un ruolo di interprete marginale, stupendamente dotato e malinconicamente dispersivo.